Educazione finanziaria a scuola, può abbattere le disuguaglianze? “I bambini possono insegnare agli adulti”

“Oggi ci sono in discussione quattro disegni di legge per portarla nelle scuole. Quando siamo partiti con il Comitato Edufin l’idea non era molto popolare: sono passati sei anni, abbiamo cambiato cinque governi, ma il consenso è sempre cresciuto e oggi secondo le indagini Doxa il 90% degli italiani la vuole. Anche a livello politico vedo unità e penso che i tempi siano maturi per arrivare a una legge”.

Lo ha detto all’Avvenire Annamaria Lusardi, direttrice del Comitato per l’educazione finanziaria presso il ministero dell’Economia, che insiste sul tema dell’educazione finanziaria a scuola commentando la settimana globale dell’educazione finanziaria per i ragazzi, conclusa proprio ieri 26 marzo. Si è trattato di un evento voluto a livello globale dall’Ocse e curato dal Comitato Edufin per l’edizione italiana.

Secondo Lusardi, in base agli ultimi studi, l’educazione finanziaria a scuola potrebbe essere lo strumento utile a sconfiggere le differenze socio-economiche all’interno del Paese.

Infatti, per l’esperta “le conoscenze delle dinamiche dell’economia e del risparmio le hanno solo i figli delle famiglie agiate, perché ne sentono parlare a casa“.

E poi ci sono altri problemi nel nostro Paese, sottolinea Lusardi, ovvero quello delle differenze di genere, dove si registra infatti una differenza già a 15 anni di età fra ragazzi e ragazze, con queste ultime meno preparate. “Solo la formazione può abbattere queste differenze“.

Inoltre, racconta Lusardi, i bambini hanno una visione semplice e corretta del denaro e del risparmio e hanno sicuramente da insegnare agli adulti.

Fonte: orizzontescuola.it

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