Martedì 11 novembre 2025, presso la sede nazionale di Unioncamere in piazza Sallustio 21 a Roma, si è svolto l’evento finale dell’edizione 2025 dei progetti Donne in Attivo e Io Penso Positivo, intitolato “Conoscere, scegliere, crescere: l’educazione finanziaria per giovani e donne al timone del proprio futuro”. L’iniziativa – promossa nell’ambito del Mese dell’Educazione Finanziaria (#NovembreEdufin2025) – ha puntato i riflettori sull’importanza di dotarsi di strumenti finanziari, superare gli stereotipi di genere e valorizzare il potenziale imprenditoriale di donne e giovani.
L’evento si rivolgeva in particolare a:
– ragazze e ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado
– giovani aspiranti imprenditrici e imprenditori
– donne che vogliono rafforzare la propria autonomia economica
Voleva essere un’occasione di confronto e formazione per promuovere autonomia economica, consapevolezza finanziaria e pari opportunità.
Tra i temi al centro dell’incontro figuravano:
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strumenti e conoscenze per la pianificazione finanziaria personale e imprenditoriale.
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superamento degli stereotipi di genere nell’economia e nel lavoro.
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prevenzione della violenza economica, un tema spesso poco visibile ma di grande impatto.
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presentazione dei risultati dei progetti collegati: Io penso positivo – Educare alla finanza (rivolto agli studenti) e “Donne in Attivo – La tua guida all’educazione finanziaria” (giunto alla V edizione).
Questo evento è stato interessante per vari motivi:
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La finanza personale e imprenditoriale è un tema cruciale per donne e giovani – l’educazione finanziaria non è solo per esperti, ma serve per decisioni quotidiane e di vita.
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L’inclusione di genere e la parità nel mondo economico sono elementi chiave per uno sviluppo sostenibile e equo.
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Il modello “evento + progetto formativo” consente di tradurre la riflessione in pratica concreta: la V edizione del progetto “Donne in attivo” offre percorsi gratuiti e supporto.
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L’evento ha acceso l’attenzione su temi meno visibili come la violenza economica e gli stereotipi che impediscono a donne e giovani di esprimersi pienamente.